Sono stata definita:

- anarchica ("Angelicamente anarchico" è tra i libri intoccabili dell'adolescenza mica per niente)

- irriverente (e mi trattengo pure che io la riverenza sicuramente non la faccio a quelli lì)

- di nicchia (più provinciale probabilmente)

- polemica (non è una novità)

Commenti ricevuti e per la maggior parte non richiesti:

- "Questa qui non è solo occhioni azzurri" (ma ci puoi scommettere)

- "Ah lei fa la dieta perché vuole fare la modella" (no amica. Proprio per niente e la tendenza a commentare le persone per il cibo è una cosa che mi urta da una vita. Ho avute troppe amiche con problemi alimentari per non odiare queste frasi)

- "Pensa di fare la carriera veloce" (come brucia quando si tocca la loro mascolinità tossica)

- "Perché adesso pensi di sapere tutto" (continuo a non sapere niente ma va bene così)

- "Si è sempre saputo che non eri una di noi" (manco fosse un branco)

- "Se ci riesci è fantastico ma al massimo ricevi una pacca sulla spalla o sul culo, come preferisci tu" (si commenta da solo)

- "'Sta scema" (guarda come ti fa ciao con la manina la scema)

- "L'uomo deve dare e la donna riceve" (qui potremmo parlarne per ore ma mi irrita che ci sia la distinzione di sesso)

- "Puoi insultarmi, sono un coglione. Scusa" (raga se avessi aperto bocca in quel momento sarei stata profondamente irriverente. Ma quanto è carezza la parola scusa.) 

- "Fai la brava che ti controllo" 

- "Complimenti per la tenacia"

- "Come fai ad essere così sicura nell'andare a prenderti quello che vuoi?" (devi rischiartela un pochino e non voglio vivere sempre e solo in difesa)

- "Lei non voleva farsi lo scrittore, voleva solo fargli il posto" (potessi avere anche il suo cervello)

- "Spero di non entrare mai nel tuo radar"

- "Sei d'esempio. Insegni che con il sorriso e l'impegno si può fare" (quasi mi metto a piangere)

Il tutto in contesti e da persone che non ti aspetti. 

In contesti in cui non dovrebbe succedere.

Settimane che volano.

Il Max ha venduto il suo banco e mi manda cuori.

Sedute dalla strizzy.

Mi godo una cena fuori in uno dei miei posti preferiti, torno a casa rilassata e incontri chi non devi incontrare. (Ho questa grande fortuna di trovarmi in posti sbagliatissimi in momenti sbagliatissimi. Avrei dovuto fare l'investigatrice privata, mi viene naturale)

Con me si sentono in diritto di non ufficializzare mai niente. Rivendico il diritto di essere una persona, di poterci rimare male e di pretendere lo stesso trattamento degli altri.

Sembra che io abbia imparato a riempire le voragini altrui dando tutto quello che posso dare con il sorriso e la grinta di Bruce. Il problema è che non ricevo in cambio nulla e fino a qualche seduta fa non credevo nemmeno di dover ricevere qualcosa. E non perché non lo meritassi perché mi è stato insegnato il dare e non il ricevere.

Poi arriva luglio e inizia male.

Ho letto due libri in quattro ore per pensare un po' meno.   




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